Presentazione Squadre 2019, Cofidis, Solutions Crédits
Per la Cofidis, Solutions Crédits si apre la stagione della verità. Dopo aver annunciato nel corso del 2018 la sua intenzione di tornare nella massima divisione, da dove manca dal 2010, la formazione transalpina è chiamata a suffragare le sue intenzioni attraverso risultati di spessore. Professional con il maggior numero di Wild Card all’attivo negli ultimi anni, il team di Cédric Vasseur è riuscito a mantenere in organico i suoi elementi migliori, pur rinunciando a un Daniel Navarro salpato in direzione Katusha-Alpecin dopo un’annata con più scuri che chiari, e ha inoltre prelevato quattro pedine dal World Tour, offrendo un segnale più che tangibile dei suoi propositi. I recenti inviti per Tirreno-Adriatico (13-19 marzo) e Milano-Sanremo (23 marzo), che fanno il paio con la certezza già acquisita di partecipare al Tour de France (6-28 luglio) rappresentano ulteriori testimonianze di un percorso già avviato. Le strade per compiere il salto sono in realtà due. Non va infatti dimenticato che, per effetto delle nuove norme varate dall’UCI, al termine del 2019 le due migliori formazioni Professional (UCi ProTeams) riceveranno automaticamente l’invito a partecipare a tutti gli eventi World Tour del 2020.
GLI UOMINI PIÙ ATTESI
L’uomo simbolo è proprio colui che ha rifiutato nelle squadre di prima fascia per aiutare la causa. I prossimi mesi diranno se la scelta di Nacer Bouhanni di non cambiare casacca, al termine di un 2018 scandito da alcune incomprensioni che lo hanno portato all’esclusione dal roster che ha partecipato alla Grande Boucle e da quello della nazionale per gli Europei di Glasgow, sia stata o meno giusta. Unico elemento dell’organico ad aver esultato in un appuntamento del massimo circuito nella passata stagione, aggiudicandosi la frazione con arrivo a San Javier della Vuelta a España, l’ex boxeur ha il mirino puntato sul GT di casa, dove in caso di vittoria di tappa entrerebbe nell’eletta schiera di corridori ad essersi imposti in tutte e tre le corse a tappe di tre settimane. Prima di far rotta su Bruxelles il prossimo 6 luglio, però, il 28enne velocista di Èpinal può rimpinguare il bottino 65 vittorie tra i prof. Il primo obiettivo è rappresentato dalla Sanremo, dove nelle tre precedenti partecipazioni si è sempre piazzato tra i primi 10 e dove non va assolutamente sottovalutato qualora dovesse restare coi migliori dopo il Poggio.
L’alter ego dell’ex FDJ è Christophe Laporte. Rivelazione della prima metà della scorsa stagione con ben 6 sigilli messi sul tabellino già a maggio, score che gli ha fatto guadagnare la convocazione per il Tour dove ha sfiorato il colpaccio a Pau, quando solo la maggiore malizia del connazionale Arnaud Démare gli ha negato la gioia della vittoria, lo sprinter 26enne è ora atteso a una difficile riconferma. Molto dipenderà anche dalla capacità di non pestarsi i piedi col compagno di squadra – tradizionalmente tutt’altro che corridore dall’indole pacifica – e di scegliere un calendario gare che gli permetta di ricavarsi un numero soddisfacente di occasioni da poter sfruttare.
Innesto interessante in ottica Grandi Giri è Darwin Atapuma, già secondo di tappa a Giro, Tour e Vuelta e pronto a rilanciarsi dopo un biennio altamente deficitario alla UAE Team Emirates nel quale non è riuscito a ritoccare il suo palmares. A 31 anni già compiuti, l’ex campione nazionale colombiano è un jolly che andrà a caccia di vittorie di tappa negli appuntamenti più importanti del calendario, nei quali sa già di non poter competere per la classifica generale. Con un percorso tendenzialmente simile “retrocedono” dal World Tour anche l’eritreo Natnael Berhane, buon passista scalatore vincitore in carriera della classifica finale di Giro di Turchia e Tropicale Amissa Bongo ma rimasto all’asciutto negli ultimi 36 mesi con la Dimension Data, e Jasper Hansen, danese che andò a segno in Norvegia nel 2015 e che nei due anni di militanza con l’Astana ha dovuto costantemente sacrificare le velleità personali sull’altare della causa comune.
Particolarmente nutrita anche l’armata di corridori ambiziosi che possono dire la propria sia in gare di un giorno che nelle singole frazioni di quelle a tappe. A guidarla è Jesus Herrada, due volte campione nazionale spagnolo in grado di far valere il proprio spunto veloce in caso di arrivi a ranghi ridotti e voglioso di rilanciarsi dopo un’annata in cui gli è sempre mancato il guizzo risolutore. Merita attenzione anche il giovane Hugo Hofstetter, vincitore del ranking UCI Europe Tour per effetto del successo in una tappa al Tour de l’Ain e soprattutto di un’ottima sequela di piazzamenti nelle gare di un giorno, nelle quali ha spesso evidenziato buone punte di velocità. Le stesse che proverà a mettere in mostra Filippo Fortin. L’italiano torna nel circuito Professional dopo quattro stagioni con le Continental, l’ultima col Team Felbermayr che gli ha fruttato i trionfi nel GP Adria Mobil e in una frazione del Giro della Repubblica Ceca. L’obiettivo è già stato dichiarato: mettersi al servizio dei compagni provando a capitalizzare le chance di cui potrebbe disporre in corse di seconda fascia.
In una rosa particolarmente abbondante (ben 28 i ciclisti a libro paga) coltivano ambizioni anche Anthony Perez, capace di aggiudicarsi la frazione conclusiva delle ultime due edizioni del Giro del Lussemburgo, e Julien Simon, atleta esperto (9 vittorie e 6 Tour de France all’attivo) che, a 33 anni compiuti, sa ancora cogliere le opportunità per esaltare il suo spunto, come dimostrato conquistando l’ultimo Tour du Doubs. Non passano inoltre inosservate quelle di chi è andato a segno l’anno scorso come Dimitri Claeys, Nicolas Edet e Pierre-Luc Périchon, vincitori rispettivamente alla 4 Giorni di Dunkerque, al Tour du Limousin e alla Poly Normande, tutti uomini che torneranno sicuramente utili alla causa al Tour de France. In chiave classiche, invece, attenzione all’ex Topsport Vlaanderen Bert Van Lerberghe, il cui biglietto da visita è composto dal 7° posto alla Omloop Het Nieuwsblad Elite e dall’8° alla Brussels Classic.
Risulta ad oggi difficile, invece, pronosticare un ruolo diverso da quello di gregario per tasselli come Loïc Chetout, Mathias Le Turnier, Geoffrey Soupe, Kenneth Vanbilsen, Zico Waeytens e il nuovo acquisto Marco Mathis. Rientrano tra quelli di lusso José Herrada (10 Grandi Giri all’attivo), Luis Ángel Maté – reduce da una Vuelta in cui ha indossato a lungo la Maglia a Pois azzurri e che nel suo curriculum annovera 6 Tour e 9 Liegi – e Stéphane Rossetto, il cui buon feeling con il successo si è interrotto ormai quattro anni or sono.
LE GIOVANI PROMESSE
La linea verde è garantita dalla presenza di sei under 25 in organico. Tre di questi sono neoprofessionisti, due dei quali si presentano tra i grandi con un buon pedigree. Ha già mostrato più di un semplice segnale nella sua militanza tra le Continental Damien Touze. Proveniente dalla St Michel-Auber 93, porta in dote la vittoria nella classifica finale della Kreiz Breizh Elites davanti a Connor Swift, una tappa e la classifica a punti del Tour de l’Avenir e tanti piazzamenti contro avversari di livello, come il terzo nella Paris-Troyes e il quinto alla Paris-Camembert, gare nelle quali ha messo in mostra tenuta e spunto veloce.
Risultati alla mano non sono certo meno ingombranti le aspettative riposte in Victor Lafay. 23 anni compiuti da una decina di giorni, il ragazzo di Lione si presenta sulla scorta del titolo di campione nazionale in linea Under 23 centrato nel 2017 e con quello di vice campione europeo ottenuto nel luglio scorso a Zlin, in Repubblica Ceca, quando solo lo svizzero Marc Hirschi lo sconfisse nello sprint a tre. Passista scalatore che dà il meglio di sé sulle salite brevi, vivrà un apprendistato in cui potrebbe già disporre di qualche occasione per rivelarsi al grande pubblico. Passa invece con meno pressioni, e un anno in più, Emmanuel Morin, atleta che compirà 24 anni a marzo e che si è guadagnato il salto senza ottenere piazzamenti di rilievo.
LA SQUADRA
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